Luce e gas: dal gennaio 2024 addio al servizio di maggior tutela. Chi ci guadagna? Intervista con Livio Sutera Sardo
Dal prossimo febbraio il consumatore dovrà dire addio al servizio di maggior tutela per il gas e da aprile a quello della luce e firmare un contratto di fornitura con un qualsiasi gestore del mercato libero. Potranno rimanere nel servizio tutelato gli ultra settantacinquenni (cioè dovranno aver compiuto i 76 anni), nonché le categorie deboli come i fruitori di legge 104/1992 o invalidi che usano macchinari di sopravvivenza.
Quale sarà il guadagno per il consumatore? Nessuno, anzi dovrà pagare di più.
Spieghiamo in modo molto semplice cosa avverrà.
Se, con il servizio tutelato, il consumatore comprava le uova direttamente dal contadino, adesso, per legge, dovrà comprarle da un intermediario: ci sarà un qualcuno che comprerà le uova dal contadino e che le rivenderà al consumatore. E’ chiaro che, in questo passaggio, l’intermediario dovrà guadagnarci. Come?
Se un qualsiasi gestore (cioè colui che vende energia) comprerà la luce dal distributore (cioè colui che produce energia) a 10, dovendoci guadagnare, applicherà un differenziale (spread) per guadagnarci a sua volta. In più, poiché sarà sempre il distributore a gestire il contatore, farà pagare la quota fissa al gestore, il quale, a sua volta, dovrà maggiorare tale importo per poterci guadagnare. In più, se si guasta il contatore, dovrà essere il consumatore ad aver contatti con il distributore e non il gestore.
Morale: il consumatore sarà quello che pagherà il passaggio dal servizio tutelato al libero mercato. Dunque non sarà vero che il libero mercato sarà vantaggioso per il consumatore, anzi, il contrario. Il consumatore, dunque, dovrà sapersi destreggiare fra i vari gestori(non per nulla sono oltre 600) a chi offre meno come spread e come quota fissa.
Hanno paragonato la liberalizzazione del servizio energetico con quello della telefonia. In effetti non è così. La telefonia adopera l’etere per effettuare il proprio servizio e non deve produrre nulla se non alimentare i ripetitori. L’energia ha un costo che varia giornalmente: il gas viene contrattato in borsa così come pure il petrolio e, per produrre energia, si ha bisogno di gas, di petrolio, di carbone. Se, per un qualsiasi motivo, come lo è stato la guerra in Ucraina, i prezzi del gas e del petrolio salgono in alto, anche il costo dell’energia sale. Dunque nessun guadagno per il consumatore, anzi, un aumento della spesa energetica.
D’altra parte, se il legislatore ha previsto che le categorie deboli potessero rimanere nel tutelato, un motivo ci deve essere, e quale se non il risparmio nel comprare energia direttamente dal produttore?
Fonte: Livio Sutera Sardo – Assoutenti Agrigento